Hai mai sentito parlare di upcycled food? Se la risposta è no, in questo articolo ti faremo scoprire un nuovo trend dall’impatto ambientale (e gustativo) molto positivo.
Cos’è l’upcycled food?
Concetto nuovo ma in fondo antico, il riciclo degli scarti è una tradizione culinaria che mira ad elevare ogni alimento al suo massimo e migliore utilizzo. Alimenti creati a partire da ingredienti avanzati dalla produzione di altri cibi, sono definiti upcycled food product (letteralmente prodotti alimentari riciclati).
Nonostante la traduzione italiana sia “cibi riciclati”, nel linguaggio tecnico, upcycled si riferisce a alimenti ottenuti da materiale di recupero, “elevato” a una categoria produttiva di classe superiore (per valore intrinseco e valore aggiunto) rispetto a quella originaria.
Non da confondersi, quindi, con il termine recycling, utilizzato per i materiali impiegati nello stesso comparto produttivo o per assolvere la stessa funzione di partenza.
Per andare nel pratico, di seguito elenchiamo alcuni esempi di realtà impegnate in questo settore e dei loro prodotti.
Realtà impegnate in questo settore
Numerose aziende stanno introducendo programmi di upcycling interni per ovviare all’impatto delle produzioni sull’ambiente e sull’economia.
Un esempio tra tanti è la realtà americana The Ugly Company, che ricicla la frutta fresca imperfetta convertendola in snack di frutta secca. Nel 2022 è riuscita a salvare 4,6 milioni di kg di frutta dal divenire cibo di scarto.
Altri esempi di aziende che operano in questo campo sono:
- Diana’s, azienda che utilizza le banane per creare dolcetti surgelati ricoperti di cioccolato;
- Blue Circle Foods, compagnia di prodotti ittici sostenibili che riutilizza gli scarti della produzione per creare burger a base di pesce;
- Pulp Pantry utilizza ingredienti riciclati per produrre chips croccanti di verdure;
- Shameless Pets, azienda che conferisce nuovo valore a prodotti in disuso e in eccedenza convertendoli in alimenti di alta qualità per gli animali domestici.
Anche in Italia ci sono ottimi esempi di riciclo alimentare: la Fosan (Fondazione per lo studio degli alimenti e della nutrizione, Lazio) collabora con numerose micro-aziende per la valorizzazione delle eccedenze dando origine a: farine prodotte dalla buccia di frutta edibile, snack ottenuti dall’essicazione della frutta fresca (riutilizzata anche per la gelateria), dado vegetale da scarti di verdura o parti di essa, barrette con chicchi di luppolo derivanti dalla lavorazione della birra, tè a base di foglie e noccioli di avocado… e simili.
Upcycled Certified
Per garantire la presenza di ingredienti riciclati e contraddistinguere questi alimenti come prodotti rivalorizzati, l’Upcycled Food Association ha rilasciato la certificazione Upcycled Certified per quei prodotti che rispettano i seguenti criteri:
- Gli alimenti riciclati sono realizzati con ingredienti che altrimenti finirebbero tra i rifiuti alimentari;
- Gli alimenti riciclati sono prodotti a valore aggiunto;
- Gli alimenti riciclati sono destinati al consumo umano;
- Gli alimenti riciclati hanno una catena di approvvigionamento verificabile;
- Gli alimenti riciclati indicano in etichetta quali sono gli ingredienti riciclati.
Un passo avanti verso l’economia circolare
Si può quindi affermare che i prodotti ricavati tramite questa tipologia di industria sono un esempio incoraggiante di economia circolare applicata al mondo del food, che unisce la pratica secolare del riutilizzo degli avanzi in cucina con quella innovativa di ottimizzazione e valorizzazione degli scarti della produzione globale.
A proposito di scarti… Lo sapevi che le bucce di numerosi frutti e ortaggi sono ricchissime di sostanze nutritive? Se vuoi scoprire di più, leggi l’articolo: “Bucce degli alimenti: lo scarto che fa bene“.