L’olio di palma è l’olio vegetale più usato (e chiacchierato) nel mondo alimentare, nonostante sia estremamente raro da trovare sugli scaffali dei supermercati. 

In questo articolo proviamo a delineare una “carta d’identità” di questo olio vegetale per capire cosa stiamo consumando quando nella lista ingredienti di un prodotto alimentare troviamo la dicitura “olio di palma”.

Cos’è l’olio di palma?

E’ un olio vegetale che si ottiene per spremitura della polpa dei frutti (drupe) della palma da olio.
Dal nocciolo si può ricavare invece l’olio di palmisto, un altro derivato del frutto, che presenta caratteristiche diverse dal precedente.

Da dove proviene? 

La pianta è diffusa nella fascia equatoriale e tropicale: i due paesi che detengono il primato di produzione sono l’Indonesia e la Malesia (86% della produzione mondiale). 

L’industria dell’olio di palma gioca un ruolo centrale nell’economia di alcuni paesi in via di sviluppo. In Malesia, per esempio, nel 2011 era già il quarto settore trainante dell’economia, dando lavoro a circa 600.000 persone, solo nella fase di coltivazione e produzione. 

Qual è il suo utilizzo? 

Lo troviamo impiegato in prodotti alimentari (biscotti, merendine, farciture di dolci confezionati, creme spalmabili e alimenti per la prima infanzia), mangimistica, industria chimica (farmaci, detergenti, cosmetici) e bioenergetica (es. biocarburante).

A questo punto, procediamo con l’identikit dell’olio di palma andando ad individuare ed analizzare le sue caratteristiche tecnologiche e nutrizionali.

Caratteristiche tecnologiche

Una volta sottoposto a processo di raffinazione l’olio acquisisce caratteristiche uniche ed ottimali per l’industria alimentare, in particolare:

  • Resiste al calore e all’ossidazione, garantendo una durata maggiore della vita di un alimento ed evitando l’utilizzo di conservanti;
  • Ha sapore e fragranza neutri;
  • Ha sostituito i grassi vegetali idrogenati ed acidi grassi trans derivati, nocivi per la salute;
  • È solido a temperatura ambiente ed ha punto di fusione elevato, conferendo così l’adeguata cremosità o croccantezza a seconda delle esigenze.

Caratteristiche nutrizionali     

Composizione

Andando ad indagare la sua composizione in termini di grassi si può notare che quest’ultima è più simile al burro che agli altri grassi vegetali.

Su 100 g di prodotto, circa 49 g sono rappresentati dai grassi saturi (16,2 g nell’olio di oliva, 51,3 g nel burro e 60 g nel burro di cacao), mentre i grassi insaturi corrispondono a 51 g. Il principale grasso saturo che caratterizza l’olio di palma è l’acido palmitico (44 g/100 g di grassi saturi).

La proporzione di grassi saturi, responsabili dell’aumento del colesterolo e dei problemi cardiovascolari correlati, si pone quindi alla pari di quella presente nei grassi di origine animale presenti in formaggi, uova, carne e salumi.

Si ricorda che la Società Italiana di Nutrizione (SINU) raccomanda un consumo di grassi saturi inferiore al 10% dell’assunzione energetica giornaliera complessiva.

Ma l’olio di palma è cancerogeno?

Si è notato che i processi di raffinazione portano alla formazione di “contaminanti di processo”,  molecole che derivano dalla lavorazione ad elevate temperature degli oli vegetali.

Per alcune di queste sono fissati limiti a livello comunitario poiché dannose per l’organismo.

Tuttavia, tali quantità sono considerate lontane da quella potenzialmente raggiungibili all’interno di un’alimentazione equilibrata.      

Dicitura in etichetta “senza olio di palma”

Nel 2014 la legislazione europea ha dichiarato obbligatorio indicare i singoli oli in etichetta: dalla generica informazione “olio vegetale” si è passati a dover indicare il nome di ogni olio vegetale utilizzato come “olio di palma” o “olio di cocco”. 

Da quel momento e sull’onda emotiva di una forte sensibilizzazione pubblica, si è diffusa la tendenza ad indicare sulla confezione dei prodotti alimentari la dicitura “senza olio di palma”.

Tuttavia questo claim potrebbe risultare fuorviante per il consumatore, in quanto non implica un beneficio diretto per la salute. Sarebbe più utile indicare la presenza di una bassa percentuale di grassi saturi all’interno del prodotto, indipendentemente dalla presenza dell’olio di palma. 

L’imputato è assolto?

Quest’analisi ci può mostrare quanto l’olio di palma sia un prodotto valido per l’industria alimentare, complici le sue proprietà ed il basso costo.

Dal punto di vista nutrizionale, invece, è bene inquadrare ogni singolo componente alimentare all’interno di una dieta complessiva.
E’ bene ricordare, a riguardo, che l’olio di palma apporta una quota significativa di acidi grassi saturi, i quali dovrebbero contribuire a non più del 10% dell’energia giornaliera complessiva. 

Quando un prodotto contiene olio di palma o altri oli vegetali, controlla sempre la tabella dei valori nutrizionali o utilizza l’app Weeshop per verificare se sia raccomandabile per la tua salute moderarne il consumo!