Quando compriamo una confettura di frutta siamo consapevoli di acquistare un prodotto lavorato a partire dalla frutta fresca e contenente zuccheri in misura variabile. Per questa ragione, come consumatori siamo spesso attratti da quelle confetture che riteniamo contengano più frutta e meno zuccheri (aggiunti). E’ facile, dunque, che i produttori indirizzino le nostre scelte con diciture riportate sull’etichetta dei prodotti (i c.d. claim) circa la quantità di frutta e/o di zuccheri. Ma qual è il vero significato di tutte queste diciture? Vediamo insieme le più comuni.
Confettura “con oltre il 100% di frutta”
Vi sarà sicuramente capitato di trovare riportata in etichetta la quantità di frutta. Sembra una vera e propria gara di percentuali: 50%, 70%, 100% e 120% di frutta…ma com’è possibile superare il 100% di frutta? Per capirlo è importante specificare che tale indicazione fa riferimento alla frutta utilizzata all’inizio del processo di trasformazione per ottenere 100 g di prodotto finito. Nella preparazione della confettura, infatti, la frutta viene cotta con lo zucchero, e durante questo processo perde umidità e di conseguenza di peso. Ecco spiegato come, ad esempio, possano essere stati utilizzati 120g di albicocche per ottenere 100 g di confettura e si possa trovare riportato sul vasetto “120% di Albicocche”.
“Solo zuccheri della frutta”
I claims sullo zucchero sono i più insidiosi, perché sono spesso travisabili dal consumatore. Le diciture più utilizzate richiamano il trend attuale di ridurre il più possibile gli zuccheri e di evitare lo zucchero bianco nella dieta. La scritta “Solo zuccheri della frutta”, così come “Confettura 100% da frutta”, potrebbero indurci in errore portando a pensare che, ad esempio, in una confettura di albicocche vi siano solo albicocche. Non è però così! Queste diciture non si riferiscono alla percentuale di frutta utilizzata, ma al fatto che tutti gli ingredienti utilizzati sono provenienti dalla frutta.
Lo zucchero nelle confetture ha un ruolo importante nella conservazione del prodotto ed è sempre presente, anche se in forme diverse. In questi prodotti, infatti, troveremo tra gli ingredienti dei succhi concentrati a base di frutta che adempiono alla funzione dolcificante.
I succhi concentrati di frutta che vengono utilizzati più spesso nelle confetture sono quelli di uva e di mela. Vengono utilizzati a tutti gli effetti come dei dolcificanti perché durante il processo di concentrazione la frutta perde le fibre, vitamine, minerali, colore e gusto e ne rimane così sostanzialmente lo zucchero. Quando sono presenti questi dolcificanti non viene scritto “zucchero”, “fruttosio” o “glucosio” nella lista degli ingredienti, ma semplicemente “succo concentrato di…” dunque gli zuccheri aggiunti appaiono meno esplicitati.
“Senza zuccheri aggiunti”
Il claim “Senza zuccheri aggiunti” non è permesso nelle confetture dove vengono utilizzati i succhi concentrati perché, come abbiamo visto, risulterebbe ingannevole. È possibile trovarlo esclusivamente nelle confetture light dove sono stati aggiunti edulcoranti al posto dello zucchero, ma va comunque corredato dalla scritta “contiene naturalmente zuccheri della frutta”.
Se ciò che stiamo cercando è però un prodotto dove non vi siano aggiunti né zuccheri né edulcoranti dobbiamo lasciare il mondo delle confetture e rivolgerci a un altro tipo di prodotto: le composte. In questi prodotti generalmente la percentuale di frutta è maggiore e quella degli zuccheri è minore, se non addirittura nulla. Qui potremmo ad esempio trovare una composta “100% fragole” dove l’unico ingrediente utilizzato sono appunto le fragole.
Per evitare di commettere errori e comprendere l’esatta quantità di zuccheri e frutta utilizzata è sempre bene fare riferimento al retro del vasetto e verificare:
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la quantità di frutta utilizzata che per legge è indicata sul vasetto;
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l’ordine degli ingredienti riportati in ordine decrescente di quantità
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la tabella nutrizionale dove sono calcolati gli zuccheri totali.
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