N.1: Storia e mitologia
Inizialmente, i fichi venivano coltivati in Palestina ed Egitto; da qui si diffusero successivamente in tutto il bacino del Mar Mediterraneo e nel mondo, fino ad arrivare nelle nostre terre. Essi necessitano di climi caldi, temperati e secchi: per questo è più facile trovarli nel Sud Italia.
Alcune curiosità storiche sul fico riguardano anche la sua simbologia e mitologia.
-
Grecia
Alcuni scritti testimoniano che sia Aristotele che Polifemo, usavano il succo di fico per coagulare il latte e produrre formaggi per il loro consumo personale. Questa teoria trova una spiegazione scientifica grazie alla presenza della ficina, un enzima proteolitico in grado di tagliare i legami della K-caseina, una delle quattro proteine principali del latte -le caseine- responsabili della formazione del coagulo durante la preparazione dei formaggi. Platone, invece, convinto che rendessero più intelligenti le persone, era un grande consumatore di questo frutto, così tanto, che era soprannominato “mangiatore di fichi”.
-
Roma
Nell’Antica Roma il fico era un vero portafortuna, non a caso rappresentava un augurio di un felice e prospero anno. Plinio il Vecchio arrivò persino ad attribuire ai fichi poteri taumaturgici, sostenendo che “rendessero più forti i giovani, aiutassero la salute degli anziani, e attenuassero le rughe”
-
India
In questo paese l’albero di fico è sacro. Qui è presente, infatti, la varietà Ficus religiosa, chiamata anche Aswattha o albero Pippalae.
N.2: Il vero nome del fico
Questi prodotti carnosi e ricchi di zuccheri sono conosciuti con il termine botanico siconio.
Sono frutti climaterici, ovvero continuano a produrre etilene dopo essere stati raccolti: in parole povere, maturano anche dopo essere stati staccati dall’albero, come le banane, le mele o i kiwi! In più, vengono classificati come infruttescenze e non come frutti, dato che derivano da un insieme di fiori che sbocciano e si sviluppano formando il prodotto finale che chiamiamo fico. Anche le more, i lamponi e l’ananas sono infruttescenze.
N.3: Un fico per ogni gusto
Esistono oltre 150 varietà di fichi, che si distinguono tra loro per forma, colore e sapore. Essi possono essere: tondi, grandi, piccoli, a pera, affusolati, bianchi, marroni, viola, verdi e neri e ancora, dolci o meno dolci in base alla loro maturazione. Inoltre, alcune varietà sono unifere, ossia, possono produrre un solo frutto all’anno e lo fanno nel periodo tardo estivo/ autunnale. Altre, invece sono bifere, possono produrre quindi due frutti:
-
I “fichi veri”, maturi e saporiti, si raccolgono verso maggio e sono generalmente di media pezzatura;
-
I “fichi fiori o fioroni”, sono fichi che a maggio erano già presenti sui rami ma che vengono raccolti ad agosto-settembre. Sono meno saporiti e di pezzatura più piccola rispetto a quelli autunnali.
N.4: Come nascono i fichi? Dal “sacrificio” di una vespa
Quando tagliate un fico a metà spesso potete vedere tanti piccoli filamenti al suo interno. Questi erano dei piccoli fiori che sono sbocciati, si sono trasformati in “polpa” e hanno creato il frutto. Tuttavia, come ben sapete perché un fiore si trasformi in frutto esso ha bisogno di essere impollinato.
Nel caso del fico l’impollinazione iniziale non può essere fatta solo dal vento, perciò ha bisogno di un aiuto extra: la Blastophaga psenes, conosciuta comunemente come la vespa del fico. Siccome né il fico né la vespa possono fare a meno dell’altro, si parla di un mutualismo obbligato.
In pratica, la vespa femmina entra nel frutto attraverso una piccola fessura chiamata ostiolo perdendo antenne e ali e deposita sia il polline sia le sue uova nelle gallerie interne per poi perire. Mentre i fichi maturano, le vespe maschio, prive di ali, crescono per prime ed emergono dalle gallerie fecondando le femmine che sono ancora rinchiuse; oltre a ciò scavano dei tunnel da cui le nuove vespe femmina una volta cresciute potranno uscire e partire alla ricerca di altri alberi di fico da fecondare. Ma se le vespe femmine vanno via, cosa accade poi ai maschi? Beh, le vespe maschio rimangono intrappolate nel fico e vi muoiono dentro. Ma niente paura, non si mangiano i fichi con i resti di vespe, queste vengono “digerite” (scomposte) dalla ficina. Per questo potreste aver sentito dire di non mangiare il fico intero, ma di spezzarlo prima, perché potrebbe esserci una vespa dentro.
Infine, vi ricordo che queste delizie si possono mangiare sia fresche che secche. Sono ottime per creare delle confetture utilizzabili nelle crostate o come ripieno di biscotti. Per non parlare dell’abbinamento con i formaggi, in specifico quelli a pasta molle come il caprino, e il miele. Che bomba!
Se anche voi non conoscevate nessuna di queste quattro curiosità sul fico, e avete detto almeno una volta: wow! non vi preoccupate, perchè anche al nostro staff è successo. Adesso però potrete stupire i vostri amici e parenti a tavola durante il prossimo pasto.
Buon appetito!
Leggi anche: 6 curiosità sui vegetali che forse non conoscevi