Vi sarà capitato di sentire le ipotesi più disparate su come si modificheranno le nostre abitudini alimentari nel futuro. Di fatto, nel presente, non ci sembra che le cose cambino così velocemente. È proprio così? In realtà, senza che ce ne rendessimo conto, negli ultimi vent’anni in Europa sono stati introdotti più di 90 “nuovi” alimenti. Attenzione, non stiamo parlando di nuove ricette, ma proprio di nuovi alimenti o ingredienti alimentari: si tratta dei “novel food”.
Cosa sono i novel food?
I Novel food per definizione sono tutti quegli alimenti (o ingredienti alimentari) che non venivano consumati in modo rilevante in Europa prima del 1997. Dal quell’anno, infatti, i “nuovi alimenti” prima di essere commercializzati in Europa, devono essere autorizzati e registrati.
Oggi, in poche parole, un’azienda che desidera commercializzare un alimento “nuovo” in Europa deve richiedere l’autorizzazione alla Commissione Europea presentando la documentazione scientifica che ne attesti la sicurezza. L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) valuta la richiesta e si esprime autorizzando o meno l’alimento, prendendo in considerazione:
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la sicurezza dell’alimento
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la presenza di un’informazione ed etichettatura adeguate a tutela del consumatore
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il profilo nutrizionale, che non deve comportare uno svantaggio per il consumatore (quando si intende utilizzare il nuovo ingrediente in sostituzione ad un altro)
Quali alimenti rientrano nella categoria dei novel food?
Lo staus di novel food, dunque, è destinato agli alimenti:
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nuovi e mai consumati prima d’ora o prodotti con tecnologie innovative
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non diffusi in Europa ma appartenenti alla tradizione di altri paesi
Pertanto, vicino ad alimenti più innovativi come possono essere la carne sintetica troviamo anche alimenti con una lunga storia alle spalle, seppur fuori dai confini europei prima del 1997, come ad esempio le noci macadamia. In questo articolo proviamo a scoprire alcuni novel food, da dove vengono, la loro storia e il loro utilizzo in Europa.
Semi di Chia
I semi di Chia, sono un novel food di origine vegetale. Sono stati autorizzati come ingrediente alimentare dal 2009 in Europa per essere utilizzati nella preparazione di prodotti da forno e solo successivamente viene esteso il loro utilizzo anche ad altre preparazioni come yogurt, cereali e succhi di frutta. I semi di Chia, tuttavia hanno una tradizione antichissima: in Sud America sono stati utilizzati per millenni, sia crudi che cotti, negli impasti come farina e per ottenere bevande rinfrescanti. Si tratta di un esempio di alimento tradizionale (non in Europa) che oggi è sotto i riflettori per il suo profilo nutrizionale, perché costituisce una ricca fonte vegetale di omega 3 e omega 6.
Insetti
Quest’anno, dopo molti dibattiti, la tarma della farina è stato il primo insetto ad essere autorizzato dall’Unione Europea (molti altri sono in via di valutazione).
Questo significa che la commercializzazione di questa larva è consentita, sia essa intera o in forma di farina. Se ne ammette inoltre l’impiego nella preparazione di biscotti, pasta e barrette. Gli insetti però sono già utilizzati in molti paesi (si contano più di 1900 specie considerate commestibili) tra cui America Latina, in Africa e in Asia come sostituto della carne. Sono ricchi di proteine, ma con meno grassi e colesterolo della carne. Proprio per questo motivo alcuni paesi europei come Danimarca, Belgio, Olanda e Francia si sono dotati, già prima di quest’anno, di una legislazione nazionale che ne ha permesso la commercializzazione.
Microalghe
Le microalghe, come ad esempio la spirulina, ossia alghe non visibili a occhio nudo che vengono solitamente utilizzate come integratori, stanno iniziando ad essere utilizzate anche come ingredienti alimentari in diverse preparazioni. Proprio la spirulina è stata considerata dalla FAO nel 2008 il cibo del futuro per le sue straordinarie caratteristiche nutrizionali e il basso impatto ambientale. L’aspetto nutrizionale anche qui è trainante: hanno poche calorie e sono ricche di omega 3, vitamine e minerali, e possono costituire un’alternativa alle proteine animali.
Latte trattato con raggi UV
Il latte trattato con i raggi UV è considerato un novel food. Consiste, infatti, in un processo produttivo nuovo che modifica le caratteristiche nutrizionali dell’alimento di partenza. Questo trattamento ha sia una funziona battericida, che ne allunga il tempo di conservazione (shelf life), sia determina la presenza di un maggiore contenuto di vitamina D nel prodotto finale. L’EFSA ha autorizzato questo tipo di trattamento per il latte e per il pane, con la condizione che venga sempre indicato in etichetta.
Il punto sui novel food
Come abbiamo visto l’alimentazione e i prodotti che consumiamo continuano a modificarsi ed evolversi. I novel food rappresentano oggi la sfida che si sta compiendo nella ricerca di nuove fonti nutritive e proteiche per questioni ambientali e sociali, ma non solo.
Si relazionano con una visione del cibo che vede la dieta strettamente connessa con la salute e il benessere umano e il cibo come strumento di prevenzione. Da ultimo, i novel food rappresentano anche la ricerca tecnologica che si compie nei confronti della sicurezza dei prodotti alimentari processati.
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