Quante volte ci è capitato di avere fra le mani la confezione (ovviamente vuota) di quei favolosi biscotti al cioccolato, ma non avere la minima idea di dove gettarla per differenziarla correttamente? Forse nella carta! Oppure nella plastica… o forse nel secco residuo?
Per risolvere i nostri dubbi, il consiglio più semplice, ma mai banale, è quello di far riferimento alle indicazioni sulle corrette pratiche di riciclo riportate direttamente sul packaging del prodotto oppure consultare Junker, una super app che, come Weeshop, ha a cuore i consumatori e l’ambiente!
Curiosi di sapere di cosa parleremo in questo articolo?
Cos’è Junker? La differenziata in un click
Junker è l’app che ci aiuta a fare la raccolta differenziata domestica in maniera semplice, veloce e senza scivolare (letteralmente) su grosse bucce di banana. Scansionando il codice a barre del prodotto che vogliamo gettare, Junker è in grado di riconoscerlo e di scomporlo nelle varie materie prime, indicando in quali bidoni andranno gettate le singole parti. Differenziare correttamente con l’app Junker diventa un vero gioco da ragazzi!
La TOP 10 degli imballaggi rompicapo
E’ proprio ai ragazzi di Junker che abbiamo chiesto l’elenco dei dieci prodotti più ricercati nella loro app, ossia i dieci prodotti più ostici da differenziare secondo i consumatori.
Per venirvi in soccorso, ad ognuno di essi è stato associato un piccolo vademecum con tutte le relative indicazioni di conferimento, tenendo a mente che la raccolta differenziata e le rispettive disposizioni possono variare a seconda del Comune di residenza (anche per questo motivo, vi consigliamo di scaricare Junker!).
1. Cartone del latte.
La sua composizione poliaccoppiato risulta difficile da decifrare ed inoltre presenta diverse modalità di conferimento a seconda del territorio in cui ci troviamo: non a caso, in alcune zone d’Italia va differenziato nella carta, in altre nel multi-materiale leggero, assieme a plastica e metalli. Raramente è presente una raccolta dedicata nello specifico a questi imballaggi. Ovviamente, se presente, il tappo va conferito nella plastica.
2. Sacchetto dei biscotti.
Molti commettono l’errore di gettarlo nell’alluminio perchè ingannati dall’interno color argenteo. In realtà, nella maggior parte dei casi, si tratta di confezioni composte in prevalenza da carta, da conferire appunto nell’apposito bidoncino. Però fate sempre attenzione: per alcuni marchi la confezione potrebbe essere conferita nella plastica o nel secco residuo. Non è un caso che si trovi al secondo posto della classifica eh?!
3. Pacchetto del caffè.
La sua composizione in poliaccoppiato a prevalenza plastica, lo rende un candidato ideale ad essere gettato nell’apposito contenitore. Anche in questo caso, è il colore argenteo interno all’involucro a far cadere in errore!
4. Bustina del lievito.
Composte prevalentemente da carta, sia le singole bustine che il pack esterno sono da conferire semplicemente nel bidoncino ad essa destinato.
5. Tubo delle patatine.
Si tratta di un imballaggio piuttosto complesso, dato che è costituito da ben tre parti: un tubo in carta, un tappo in plastica e un fondo da conferire nei metalli. Per questo motivo, da separare solo se in completa sicurezza.
6. Incarti delle merendine.
Sono da destinare alla raccolta della plastica. Alcune presentano anche una sorta di sostegno interno: se questo è costituito da un cartoncino ondulato, va separato e gettato nel bidoncino della carta; se si tratta invece dell’involucro bianco (quello che ricopre il plumcake, per intenderci), va buttato nell’indifferenziato.
7. Vaschetta in polistirolo.
Spesso impiegata per confezionare la carne, va gettata semplicemente nella plastica, anche se sporca, purché non presenti residui di alimento.
8. Tubetto del dentifricio.
Anche in questo caso, il tubetto (ben spremuto) va conferito nella plastica.
9. Cartone della pizza.
Se pulito correttamente o sommariamente, va gettato nella carta. Se invece risulta molto sporco o unto, può essere spezzettato e conferito nell’organico.
10. Carta forno.
Da gettare nel secco residuo, indistintamente che sia pulita o sporca. Può essere conferita nell’organico solamente nel caso in cui la carta sia certificata biodegradabile e compostabile.
Altri dubbi? Chiedete a Junker!
Italia, continua così!
Per concludere, vogliamo lasciarvi con un piccolo dato, ma molto incoraggiante: 79%. È la percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti raccolti nel nostro Paese. L’Italia è stata capace di registrare la migliore performance in tutta Europa, tenendo conto che altri paesi ritenuti virtuosi, come Francia e Germania, si attestano rispettivamente ad una percentuale di 56% e 43%.
Ad maiora!