Mi toglieresti la buccia?
No, puoi mangiarla…e fa anche bene!
Bucce, foglie e gambi: un concentrato di virtù
Nonostante non sia consueto crederlo, le bucce di numerosi frutti e ortaggi sono un vero concentrato di virtù. In effetti, sbucciare, pelare, sgusciare… sono tutte azioni che abitualmente si compiono prima di consumare o cucinare molti alimenti senza sapere che, forse, la parte scartata è proprio quella che apporterebbe più benefici alla propria alimentazione.
Non si tratta esclusivamente di bucce ma in generale di tutte le parti degli alimenti considerate non funzionali alla preparazione delle pietanze, come foglie e gambi. Questi componenti, in effetti, sono miniere di sostanze nutritive, addirittura in misura maggiore rispetto alla polpa.
Tuttavia, ad oggi, le rispettive proprietà benefiche vengono compromesse dall’utilizzo abbandonate dei pesticidi in agricoltura. A tale proposito, un’indagine condotta da Altroconsumo finalizzata a comprendere la proporzione tra il quantitativo di sostanza nutritive e di pesticidi sulle bucce, nei gambi e nelle foglie (pubblicata nel numero di InSalute, aprile 2020), ha dimostrato che non basta consumare ortaggi biologici per ovviare al problema poiché anche sulle bucce di questi alimenti, sono state rilevate basse quantità di composti chimici che, su prodotti provenienti da tale tecnica agricola, si auspicava fossero assenti.
In generale, gli elementi più comuni che si trovano nelle parti “meno nobili” (così intenderemo bucce, foglie e gambi) degli alimenti sono vitamine, fenoli e polifenoli (composti di origine vegetale con funzione antiossidante), fibre, sali minerali, tutte componenti chimiche naturalmente presenti negli alimenti. Esse favoriscono il regolare funzionamento dell’organismo e contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario, accentuando le funzioni di prevenzione e protezione da agenti patogeni esterni.
Alcuni esempi
Quando si decide di consumare gli avanzi dei propri cibi, è sempre bene lavarli accuratamente (per esempio con soluzioni di acqua, bicarbonato, limone…) al fine di eliminare eventuali tracce di batteri, ricordando che, in generale, è vivamente sconsigliato mangiare bucce dure o troppo resistenti; è il caso di cibi come ananas, melone, anguria, kiwi…
Tre frutti …
- Pere, concentrato di vitamina C. La maggior parte del contenuto di vitamina C della pera è proprio nella sua buccia. La quantità di fibra solubile presente la rende un alimento saziante e d’aiuto per l’apparato gastro-intestinale.
- Mela, ricca di fibre. La buccia delle mele contiene molte fibre e composti antiossidanti. Ha azione antinfiammatoria ed è un tonico intestinale. Merito anche della pectina, che aiuta a controllare l’assorbimento degli zuccheri a livello delle pareti intestinali.
- Agrumi, amici del sistema immunitario. Per quanto riguarda questa tipologia di frutto, solitamente si ingeriscono piccole quantità della scorza, la quale apporta benefici depurativi, diuretici, digestivi e rilassanti. Contengono un elevato quantitativo di vitamina C utile a irrobustire il sistema immunitario.
Tre ortaggi …
- Carote, molteplici composti benefici. Le bucce di questi ortaggi contengono composti che favoriscono la protezione delle membrane cellulari, il rinforzo del sistema immunitario e aumentano la capacità antiossidante dell’organismo.
- Patate, fonte di fibre e minerali. Le bucce delle patate, con elevato effetto saziante, contengono numerose fibre alimentari insolubili utili a ripulire il tratto intestinale quando transitano in esso dopo essere state ingerite. Questa operazione evita il ristagno di molecole tossiche nell’intestino.
- Il carciofo e i suoi gambi. Ricchissimi di fibre e sali minerali, i gambi del carciofo aiutano la diuresi renale, la regolarità intestinale e il funzionamento del sistema cardiocircolatorio.
Scartare … e cucinare
Ricordiamolo, dunque, le bucce di frutta e verdura non sono scarti; con un po’ di inventiva è possibile trovare il modo di dar loro nuova vita… come? In moltissimi modi, di cui sotto alcune idee:
- Chips, frittelle e frittate, sia di frutta sia di verdure. Basta sciacquare bene le bucce, lasciarle essiccare e successivamente cuocere in forno con un filo d’olio sino a che non raggiungono la classica consistenza croccante.
- Pesto e salse: cuocere le bucce, frullare e condire con aromi, spezie e odori che più sono di vostro gradimento. Allo stesso modo è possibile ottenere vellutate, marmellate e composte di frutta.
- Infusi e tisane. Piccioli di mele, ciliegie e scorze di agrumi bollite sono ideali per preparare infusi, grazie alla loro capacità di rilasciare il sapore del frutto, ottenendo così bevande calde e saporite.
- Liquori e canditi. Basta togliere la porzione bianca dalle scorze degli agrumi per ottenere frutta candita e liquori come il limoncello o il mandarinetto.
- Succhi, estratti e centrifugati. Per questa tipologia di bibita si utilizzano gli avanzi di frutta e verdura, comprese le foglie e i gambi, al fine di gustare un succo sano e ricco di proprietà benefiche, nonostante sia a base di scarti.
- Dado vegetale. In pochi lo sanno ma è possibile produrre il dado vegetale in casa, semplicemente sminuzzando carote, cipolle, patate, sedano, gambi di prezzemolo e tutti gli altri resti vegetali che si generano cucinando altre pietanze.
È dunque ormai evidente che davvero “In cucina non si butta via nulla!”, come spesso si sente dire da chi esperienza ne ha e trascorre molto tempo ai fornelli.
Se si conosce l’ingrediente che si utilizza, si è sicuri della sua salubrità e si è anche solo un po’ creativi, curiosi e consapevoli che non si può sbagliare, allora perché non provare ad utilizzare tutto l’ingrediente?!