Le uova da galline allevate “a terra” sono una buona scelta
In questo articolo proviamo a fare un po’ di chiarezza rispetto alle tipologie di allevamento previste per le galline ovaiole, un’indicazione riportata sul prodotto che normalmente genera confusione tra i consumatori, ma necessaria per un consumo di uova rispettoso degli animali e della nostra salute.
Partiamo dalle basi. Su ogni confezione di uova e marchiato sulle uova stesse, è presente un codice identificativo.
La prima cifra di questo codice definisce una delle seguenti quattro modalità di allevamento:
- 0 indica le galline allevate all’aperto in maniera estensiva e con mangime biologico;
- 1 allevate all’aperto in maniera intensiva;
- 2 allevate a terra;
- 3 allevate in gabbia.
Le uova da galline allevate “a terra” sono una buona scelta
Ciascuna di queste si identifica per differenti peculiarità:
- Biologico: densità 6 galline per mq. Gli animali seguono un ciclo di vita abbastanza naturale: vivono in capannoni che dispongono di un pascolo esterno e possono razzolare a piacimento in prossimità del manto d’erba. L’alimentazione prevede solo mangimi certificati come biologici (e dunque non OGM).
- All’aperto: densità 9 galline per mq. Si tratta di una tipologia di allevamento in parte al chiuso e in parte all’aperto, poiché gli animali vivono in capannoni che dispongono di un pascolo esterno. Hanno maggiore libertà di movimento, ed il fine è proprio quello di garantire loro una vita quanto più simile allo stato brado. Garantisce un maggior rispetto per il benessere animale.
- A terra: densità 9 galline per mq. Gli animali passano la loro vita all’interno di capannoni chiusi. È la tipologia più comune tra le uova vendute al supermercato. Rispetto all’allevamento in gabbia, permette alle galline di muoversi più liberamente, spiegare le ali e becchettare. La stessa dicitura può però apparire anche su uova provenienti da sistemi chiamati “sistemi combinati”, i quali tuttavia garantiscono un livello di benessere inferiore agli animali.
- In gabbia: le galline hanno a disposizione 750 cmq a testa. Gli animali passano la loro vita all’interno di gabbie, che vengono distribuite nei capannoni su più piani. È un tipo di allevamento “intensivo”, con l’uso di ventilazione e luci artificiali per 24 ore al giorno, che rende l’animale iperattivo per indurlo a mangiare di continuo e dormire di meno; l’alimentazione del resto è spesso molto calorica per una produzione maggiore di uova. Questo tipo di allevamento è indubbiamente quello meno rispettoso del benessere animale.
Sicuramente i primi due sistemi sono quelli che permettono alle galline comportamenti che più si avvicinano a quelli “naturali”, come uscire all’aperto e raccogliere insetti e vermi nell’erba, con la possibilità di trarre giovamento dall’aria aperta e dalla luce naturale. Inoltre, le galline che vivono all’aperto risultano ammalarsi di meno, così da necessitare di meno farmaci e antibiotici che vengono tipicamente somministrati alle galline ovaiole allevate nei capannoni al chiuso più densamente popolati.
Allevamento “a terra” non significa all’aperto
Vi è una tendenza, sempre più diffusa, a percepire “allevato a terra” come sinonimo di “allevato all’aperto”. Questo, purtroppo, è tutt’altro che vero!
La dicitura “allevate a terra”, infatti, è fuorviante e rischia di trarre in inganno i consumatori meno esperti, che tendono ad associarla a spazi aperti e galline libere di razzolare. Trattandosi di una dicitura prevista da un regolamento europeo, le aziende alimentari sono legittimate ad utilizzarla e talvolta persino sfruttarla a fini di marketing, proprio facendo leva su questa percezione distorta del consumatore.
Quando si parla di galline “allevate a terra”, dunque, si indica semplicemente che gli animali non sono tenuti in gabbia; tuttavia, non sono previsti pascoli esterni per l’intero loro ciclo di vita. Il riferimento alla “terra”, infatti, non è altro che alla terra battuta che costituisce il pavimento del capannone sul quale le galline poggiano. Peraltro, il capannone può essere anche a più piani e in questo caso si parla di “sistemi combinati”.
Che cosa sono i sistemi combinati?
I “sistemi combinati” sono un particolare tipo di allevamenti che rientrano nella categoria “allevate a terra” (codice 2), pur presentando caratteristiche ibride tra un allevamento a terra e uno in gabbia.
In queste strutture, infatti, le galline possono muoversi anche tra uno o più piani posti ad altezze diverse e, all’occorrenza, possono essere confinate nuovamente in gabbie, arrivando a subire le stesse limitazioni: sovraffollamento e conseguente frustrazione dovuta alla mancanza di spazio e all’impossibilità di fare il nido e razzolare. Nella pratica, dunque, i sistemi combinati sono equivalenti ad una “gabbia potenziale”.
Nonostante l’allevamento a terra rappresenti un sistema alternativo e preferibile alle gabbie, è importante che questo non preveda l’utilizzo di sistemi combinati, quanto piuttosto di strutture ben organizzate e spaziose, tali da poter garantire un miglioramento significativo della qualità di vita delle galline.
Quindi, quali uova acquisto?
Alla luce di quanto detto, quindi, è evidente che se volessimo individuare uova più sostenibili, dovremmo sempre controllare l’etichetta o la cifra riportata sul prodotto e preferire uova biologiche (codice 0) o da galline allevate “all’aperto” (codice 1) rispetto alle forme più intensive di un allevamento “a terra” o “in gabbia”.
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